Nuovo studio Usa sui bimbi iperattivi: trovata correlazione con i pesticidi
21/05/2010
(fonte: WWW.GIULEMANIDAIBAMBINI.ORG)
L’epidemia di bambini iperattivi in USA e nel resto del mondo può essere causata da pesticidi (organofosfati), largamente
utilizzati anche in Europa ed in Italia come insetticidi ed erbicidi. Ajmone (psicologo, esperto di ADHD): “L’Istituto
Superiore di Sanità sapeva e non è intervenuto, la prima volta che abbiamo sollevato questo problema era il 2006”.
Roberti di Sarsina (Dirigente di Psichiatria): “Serve un’alimentazione sostenibile del bambino, basta merendine e
coloranti artificiali”. Poma (Giù le Mani dai Bambini): “Noi adulti causiamo queste sindromi ai bambini, e poi
pretendiamo di curarli con psicofarmaci”
Harvard (USA) – Pubblicata in USA sulla nota rivista scientifica “Pediatrics” una nuova ricerca sull’intossicazione da
pesticidi collegata all’iperattività dei bambini: i ricercatori hanno localizzato tracce di insetticidi nell'urina dei bambini,
riscontrando come quelli con livelli più alti di tracce di polifosfati sono quasi due volte più a rischio di sviluppare
ADHD (la sindrome dei bambini distratti e troppo agitati, ndr) rispetto a quelli con livelli normale di contaminazione. "C'è
una preoccupazione crescente circa il fatto che questi insetticidi possono essere direttamente correlati con l’ADHD - ha
dichiarato all’agenzia di stampa Reuters il dott. Marc Weisskopf, della Scuola di Harvard di Salute Pubblica, che ha
lavorato allo studio – e quello che questa ricerca ha messo in chiara evidenza – ha aggiunto Weisskopf – è che tutto ciò è
vero anche alle concentrazioni più basse”. Gli organofosfati furono originariamente sviluppati per la guerra chimica, e
successivamente ampiamente utilizzati in agricoltura, nonostante i sospetti di tossicità per il sistema nervoso.
Weisskopf ha rilevato come la presenza di questi agenti chimici nel cibo possa generare alcuni tra i sintomi comportamentali
più comuni per l’ADHD, come ad esempio l’eccessiva impulsività, in ampie fasce di popolazione infantile, pari a circa il
10% dei bambini USA. “Siamo sempre stati dell’opinione, e i fatti ora ci stanno dando ragione – ha dichiarato il Dott.
Paolo Roberti di Sarsina, Dirigente di Psichiatria all’AUSL di Bologna - che principalmente nell’ADHD ma anche in altre
patologie come l’autismo, sono coinvolti fenomeni di intossicazione ed avvelenamento: soggetti che sono costituzionalmente
più fragili, risultano sovraesposti a questi fattori, stesso dicasi per tutta una serie di coloranti artificiali che troviamo nelle
più comuni caramelle e merendine. In futuro vedranno la luce sempre più ricerche in quest'ambito, che confermeranno la
necessità di un'alimentazione “sostenibile” del bambino e anche della donna fin dalla prima gravidanza”.
Un metodo efficace per risolvere il problema – dichiarano gli esperti - sarebbe la cosiddetta “diagnosi differenziale”, una
procedura diagnostica che permette di identificare le vere causa alla radice dei problemi di comportamento, distinguendo i
problemi di origine ambientale da quelli psichiatrici. Un metodo che comporta però l’impiego di risorse spesso non
disponibili nelle ASL. “E’ clamoroso – dichiara il Prof. Claudio Ajmone, psicologo ed esperto di ADHD – era il 2006 la
prima volta che abbiamo avanzato all’Istituto Superiore di Sanità ed all’Agenzia del Farmaco una richiesta ben
circostanziata, per inserire una seria diagnosi differenziale nei protocolli diagnostico-terapeutici per l’ADHD. L’ISS
prevede nei propri protocolli la diagnosi differenziale solo per poche patologie, e tra esse ad esempio non sono inclusi questi
pesticidi. Se noi elidiamo dai casi di ADHD in cura con psicofarmaci tutti i casi il cui disagio comportamentale e frutto di
altre cause, come questi pesticidi, o i coloranti alimentari, cosa ci resta dell’ADHD? Solo un grande business a favore delle
multinazionali farmaceutiche. Noi non stiamo aiutando questi bambini, gli stiamo facendo del male”
Luca Poma, giornalista e portavoce di Giù le Mani dai Bambini®, il più rappresentativo comitato di farmacovigilanza
pediatrica in Italia (www.giulemanidaibambini.org) conclude: “l’ADHD è figlia della nostra società: noi adulti causiamo
questa sindrome ai nostri bambini, aggravando con la nostra noncuranza fattori di rischio ambientali, e poi pretendiamo
di “rimediare” somministrandogli potenti psicofarmaci e metanfetamine che li espongono a rischi gravi per la loro salute.
Facciamo ora appello all’Istituto Superiore di Sanità affinché un serio protocollo per una diagnosi differenziale completa
venga applicato a tutti i bambini italiani in cura per problemi di comportamento”.
Per scaricare l’abstract della ricerca scientifica su Pediatrics: https://pediatrics.aappublications.org/cgi/content/abstract/peds.2009-3058v1
Per scaricare il comunicato stampa di Giù le mani dai bambini: https://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_pressrelease__140.pdf
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